SUGAR DADDIES (10 settembre 1927, regia di Fred Guiol)
SUGAR DADDIES fu il primo cortometraggio di Laurel e Hardy distribuito dalla MGM. In realtà,
non è ancora propriamente un film di Laurel e Hardy. E’ un altro esempio del trio LaurelFinlayson-Hardy.
I personaggi vengono catapultati in un guaio assurdo e non molto credibile,
padre di tutti i difetti del film. Nella seconda parte viene ripresa la mascherata di LOVE’EM AND
WEEP, stavolta con Stan Laurel vestito da donna e appoggiato a cavalcioni su James Finlayson.
Oliver Hardy ha la parte del maggiordomo di Fin. La storia SUGAR DADDIES ha inizio prima
ancora del film stesso. In una notte di bagordi, il milionario Cyrus Brittle (James Finlayson), ha
sposato una megera (Charlotte Mineau) sotto l’effetto dell’alcool. La notizia gli viene riferita la
mattina successiva dal suo maggiordomo (Oliver Hardy). Al piano di sotto, la figlia della moglie
(Edna Marion) e il suo temibile fratello (Noah Young), attendono notizie, più che decisi a spillare
al ricco milionario quanto più denaro possibile. Atterrito, Cyrus convoca il suo inetto avvocato
(Stan Laurel, in un ruolo simile a quello interpretato in NOW I’LL TELL ONE di Charley Chase), che
non può fare molto contro le bellicose pretese di Noah Young, pronto a tirare fuori la pistola al
primo contraddittorio. Nella seconda parte del film, Cyrus deve ancora difendersi dalla famiglia
della moglie, che è riuscita a trovarlo in una località di villeggiatura. E’ a questo punto che per
riuscire a fuggire decide di nascondersi sotto la gonna del suo avvocato! Ma il trucco non dura
molto e inizia l’inseguimento, che sfocia all’interno di un parco divertimenti. Al di là dell’ottima
fotografia di George Stevens, dei minacciosi inserti di un furibondo Noah Young e di qualche
riuscita didascalia, SUGAR DADDIES contiene ottimi ingredienti ma un impasto sbagliato e
soprattutto l’ultima sequenza potrebbe risultare stancante, più che divertente.