DOUBLE WHOOPEE (18 maggio 1929, regia di Lewis R. Foster)
Stan e Oliver vengono assunti come valletto e portiere in un elegante albergo di Broadway. Non
impiegano molto a fare guai. Macchiano di inchiostro il registro dell’hotel e fanno cadere nel
fango un pomposo principe austriaco per aver chiamato l’ascensore nel momento sbagliato.
Oliver è fiero della sua nuova divisa da portiere, ma è Stan a ricevere un quarto di dollaro di
mancia. Oliver se ne appropria prepotentemente ma viene punito da un attento poliziotto
(Stanley Sandford). Problemi nascono anche con il tassista Charlie Hall, chiamato invano per due
volte al suono del fischietto di Oliver, senza alcun cliente da servire. Nel finale, tutti gettano le
dita negli occhi di tutti e il principe cade un’altra volta nel fango quando Stan e Oliver chiamano
l’ascensore per andare via, ormai licenziati. In DOUBLE WHOOPEE (“doppia baldoria”, come le
volte in cui il principe cade nella melma) i personaggi di Laurel e Hardy sono ormai definiti,
pronti per il definitivo salto di qualità che avverrà nel cinema sonoro. Hardy è fiero, galante, ma
ridicolo e sfortunato. Laurel è tonto, assente, infantile, ma dal destino migliore. Sono personaggi
ingenui, amabili, con un grande futuro. Gradualmente, le loro storie diverranno sempre più
coerenti, peculiari, riconoscibili e il cinema parlato segnerà la loro definitiva consacrazione. In
una scena memorabile, un’appena diciassettene Jean Harlow (1911-1937), vestita e truccata da
vera signora, viene accolta con garbo estremo da un avvinto Oliver Hardy, fuori dal taxi che la
porta nell’albergo. Quando Stan chiude la portiera, la parte inferiore del suo elegante vestito ne
rimane impigliata e la Harlow si dirige nella hall dell’hotel a gambe seminude, in un completo
che lascia intuire molto del suo contenuto. Per il 1929, una scena del genere era da considerare
a dir poco audace. Leggenda vuole che nel primo ciak le sue calze fossero ancora più trasparenti,
tanto da conturbare gran parte dei presenti. Il nobiluomo austriaco è interpretato dal capitano
John Peters, noto imitatore del più famoso Eric von Stroheim. La sua solenne ostentazione di
regale superiorità viene giustamente punita dalle continue cadute e oltraggi a cui è sottoposto,
secondo una tipica regola della buona slapstick: la ridicolizzazione di boriosi e alteri privilegiati.
La moderata disgrazia di queste ultime commedie mute della coppia sta nell’accompagnamento
sonoro. Per rendere più realistica l’azione (e anticipare l’imminente “parlato”) veniva
sincronizzata su questi film una fastidiosa colonna sonora composta da melodie strampalate ed
enfatici rumori del tutto estranei in una accogliente ed allusiva silent comedy. Ufficialmente,
DOUBLE WHOOPEE venne distribuito completamente muto all’epoca della sua uscita, ma molte
delle versioni circolanti contengono accompagnamenti sonori inaccettabili, in linea con tutti gli
altri.