EARLY TO BED (6 ottobre 1928, regia di Emmett J. Flynn)

Probabilmente il più inusuale tra tutti i loro cortometraggi maturi, EARLY TO BED non ha avuto
molta considerazione tra appassionati e studiosi che si sono occupati di studiarne l’opera. Il
rapporto tra Stan e Oliver è molto insolito: il primo fa la vittima, il secondo il carnefice. C’è una
differenza di classe tra i due, dato che per quasi tutto il film il loro rapporto è quello tra
maggiordomo e padrone. Forse, spogliandosi dalla visione cristallizzata delle loro dinamiche di
coppia, EARLY TO BED potrebbe essere apprezzato più di quanto è stato. Oliver riceve una
inaspettata eredità, può comprarsi una lussuosa dimora e assume l’amico di lunga data Stan
come domestico. Una sera rientra tardi alticcio e inizia a fare scherzi al suo sottoposto,
scompigliando i suoi capelli, rifiutandosi di andare a dormire e prendendo in giro la seriosità con
cui vuole adempiere al suo ruolo. Quando è a letto addormentato, Oliver versa dell’acqua
dentro le sue coperte, bagna il suo vestito e lo sveglia. Stan decide di licenziarsi, esasperato. La
mattina dopo si presenta da Oliver, vuole essere pagato per i suoi servigi e andarsene. Ma Oliver
non ci sta. Si rifiuta di farlo andare via. Vuole continuare a divertirsi insieme a lui. Stan si sente
impotente e inizia a dare calci nel vuoto, mentre l’amico continua a ridere di gusto.
Inavvertitamente, fa cadere delle suppellettili da un tavolino. Oliver gli consiglia di stare attento,
poiché potrebbe “rompersi qualcosa”. Stan pare illuminato. Inizia a gettare a terra ogni oggetto
fragile presente nella casa, a dispetto dei tentativi di Oliver di fermarlo. Quando cade per sbaglio
sopra la torta che gli aveva preparato per il compleanno, la sua bocca appare ricoperta di panna,
che Oliver scambia per saliva, convincendosi che il suo amico sia diventato matto. Scappa
terrorizzato, inseguito da Stan che finge di esserlo. Trova rifugio dentro la fontana della villa,
decorata con delle imitazioni della sua testa, dalle quali esce acqua (l’idea viene da SHOULD
MEN WALK HOME? di Leo McCarey, con Mabel Normand e lo stesso Hardy tra gli interpreti). Per
confondere Stan, mette la sua testa al posto di uno di questi ornamenti e per un po’ riesce a
imitarne il lavoro sputando acqua, incamerata dentro la bocca appena il suo inseguitore si gira
dall’altra parte. Presto scoppia a ridere e si rivela a Stan, desideroso di fare pace con lui. “Amici
come prima!”, esclama. Stan accetta ma solo dopo pochi secondi il suo amico ricomincia, come
e più di prima, a fargli i dispetti. EARLY TO BED può essere anche letto come un diversivo. Ci
mostra la piega che può prendere il rapporto di amicizia tra Laurel e Hardy se uno dei due si
trova in una effettiva posizione privilegiata (in questo caso, la ricchezza). Hardy, di indole
prepotente e dominatrice, incrementa il suo potere su Laurel, relegato al ruolo di impotente
domestico. Ma lo fa in modo spensierato e giocoso, in linea con l’aspetto infantile del suo
personaggio e della loro relazione. Come negli altri film, la distruzione è inevitabile. Mobili e
oggetti di valore vengono fatti in mille pezzi dalla furia di Stan che, in posizione subalterna, trova
questo l’unico sistema per farsi licenziare e liberarsi dal potere che l’amico ha su di lui.
Ingenuamente, come e più di altre situazioni in cui Laurel e Hardy distruggono beni e proprietà
dei loro nemici comuni. Ma tutto si risolve in un gioco tra i due bambini che sono. Il valore di
EARLY TO BED andrebbe rivalutato, perché sebbene non uno dei migliori della coppia, non è
sicuramente il peggiore. E neanche uno dei meno divertenti.

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