YOU’RE DARN TOOTIN’ (21 aprile 1928, regia di Edgar Kennedy)

Il titolo particolare del film deriva da una espressione slang americana, che si può rendere in
italiano in hai dannatamente ragione, ma non è ben chiaro il capriccioso legame di questa frase
con il film stesso, che non a caso venne distribuito in Inghilterra con il più consono THE MUSIC
BLASTERS (i Distruttori della Musica). Infatti Laurel e Hardy i sono musicisti in un’orchestra tanto
incompetenti e maldestri da essere licenziati dopo aver rovinato un intero spettacolo con le loro
dappocaggini. Vengono allontanati anche dalla pensione dove alloggiano, appena la padrona di
casa viene a sapere che hanno perso l’impiego. Non hanno altro al mondo che i loro due
strumenti e decidono di continuare in proprio il loro lavoro come suonatori, questa volta
ambulanti. Laurel suona il clarinetto, Hardy un corno francese. Ma i problemi continuano perché
sono ovviamente ancora stonati, fuori fase e non smettono mai di accapigliarsi tra di loro
quando provano a darsi il tempo. Dopo esser riusciti nell’impresa di distruggere i loro attrezzi da
lavoro, i due cominciano nervosamente a darsi calci e pugni a vicenda. Per la precisione è Hardy
che colpisce con un pugno sullo stomaco Laurel, il quale gli risponde immediatamente con un
calcio allo stinco. Questo schema si ripete più volte e con le medesime espressioni, dando vita a
una assurda ma suggestiva routine che diventa sempre più buffa a ogni riproposizione. Poco
dopo vengono coinvolti anche i passanti, i quali iniziano vicendevolmente a togliersi i pantaloni
su esempio della coppia. Il film termina con una ventina di signori ormai in mutande sul
marciapiede e Laurel e Hardy allontanarsi su una stessa braga gigante, sottratta a un passante di
grossa taglia, il quale esclama disperato di esser stato derubato. Il finale di YOU’RE DARN
TOOTIN’ nasce con l’idea di rivisitare quello di HATS OFF (con i pantaloni in luogo dei cappelli)
ma non possiede né l’intensità né la novità del film precedente (perduto, ma fortunatamente
analizzato dai documenti rimasti). La comicità di questo film è ovvia e costante ma i personaggi
non sono credibili. Si limitano a divertire nel classico schema dei mucisisti stonati e incompetenti
ma, all’interno nel genere, si lascia ad esempio (e lungamente) preferire un film come
FIDDLESTICKS di Harry Langdon, uscito appena l’anno prima. I due protagonisti di YOU’RE DARN
TOOTIN’ partono “fuori luogo” dal principio e finiscono ancora peggio. Appare tuttavia arduo
accogliere e prendere per buono l’assunto di base. Due musicisti incapaci che “suonano con la
forza bruta” (così recita la loro didascalia introduttiva) potrebbero mai essere assunti in una
orchestra importante che si esibisce in un grande teatro? E poi, nella seconda parte, si
ostinerebbero a fare un mestiere del quale risulta lampante la loro totale imperizia?
Usualmente, alle commedie del passato veniva richiesta meno plausibilità rispetto ai film più
seri, ma avevano tuttavia bisogno di apparire almeno parzialmente possibili o verosimili nei loro
presupposti e sviluppi, per poi potersene allontanare con la giusta licenza. Detto questo, Edgar
Kennedy, nella sua seconda e ultima regia con Laurel e Hardy (aveva già diretto FROM SOUP TO
NUTS) si rivela un dotato e discreto filmmaker, che riesce a filmare una scena inusuale e
divertente, forse la miglior dell’intero film: Laurel e Hardy camminano decisi fianco a fianco e
improvvisamente notiamo il primo scomparire dall’inquadratura. Hardy se ne accorge, si ferma e
seccato guarda in basso in quella direzione. La macchina da presa indietreggia di posizione e
passa dal primo piano di Hardy al campo medio, che ora ci mostra anche Laurel, caduto a gambe
all’insù in uno dei tombini aperti sull’asfalto.

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