Quella volta che il duo stava per diventare un trio.
Mario Lombardo –
Vedere Stanlio e Ollio creare situazioni comiche con l’ausilio di terzi in scena non è una novità, basti pensare alle formidabili scene con “spalle comiche” come James Finlayson.
Quest’ultimo però nella scena cinematografica non è mai stato un protagonista assoluto e ad oggi viene ricordato appunto per aver partecipato , dando un notevole contributo, ai film di Laurel e Hardy.
Ma cosa sarebbe successo se questi due Re della Comicità fossero stati affiancati ad un terzo Re?
Quest’articolo parla appunto di quando il duo più famoso della storia della comicità, furono vicini ad interpretare un film con un’altra leggenda comica, l’attore-regista Buster Keaton.
Il primo incontro con Buster
La prima vera volta in cui i nomi di Stanlio e Ollio si affiancano, o meglio si avvicinano a quello di Keaton è nel 1929 nel film dal titolo “Hollywood Revue”.
In realtà non si può parlare di un vero incontro tra i tre in quanto il film in questione altro non è che una rassegna di episodi dove Stanlio e Ollio si esibiscono in un numero di magia con risultati “ovviamente” comicamente disastrosi, mentre Buster Keaton esegue un numero di danza .
Il film, altro non era che un mezzo per mettere insieme le più grandi celebrità dello studio della MGM. Nel cast si annoverano nomi come quelli di Joan Crawford e John Gilbert.
Questo film se pure non vedeva nelle stesse scene Keaton e Laurel e Hardy, servì a dare il via ad una bella amicizia tra i tre, un vero incontrò avvenne qualche settimana dopo l’uscita del film ad una festa dove Keaton ebbe modo di elogiare il lavoro del duo, mentre i due , in particolare Laurel, non potè fare altro che esprimere tutta la sua ammirazione per quello che considerava uno dei suoi idoli.
Nel 1929 però le carriere dei tre si ritrovavano in posizioni differenti.
Laurel e Hardy erano stelle in ascesa con ancora una lunga carriera all’orizzonte, che li avrebbe visti protagonisti di tanti film, Keaton purtroppo era in una fase di declino della propria carriera e proprio il film “Hollywood Revue” ne è un esempio lampante, dove interpreta uno scadente sketch.
Ma facciamo un passo indietro e analizziamo bene la carriera di Buster Keaton e cosa portò la sua carriera in rotta di collisione, dopo essere stato per anni uno dei più grandi geni comici presenti ad Hollywood.
Buster Keaton e la sua stella al tramonto
Keaton, attore –regista e produttore, era stato per quasi tutti gli anni venti uno dei pilastri della comicità cinematografica interpretando e dirigendo commedie come “One Week (1920), Sherlock jr.(1924),The General(1927)” , il cui successo lo rese rivale di un’altra stella del cinema muto comico, Charlie Chaplin.
Ma nel 1928 la sua vita privata e la carriera di Keaton subirono una battuta d’arresto.
La prima per il brusco rapporto con la moglie Natalie Talmadge che culminerà col divorzio nel 1932, la seconda per aver commesso quello che anni dopo egli stesso definirà
“il più grosso errore della mia vita”
L’errore in questione a cui si riferisce è di aver stipulato un contratto con la casa di produzione MGM, cosa che se economicamente si rivelò vantaggiosa, fu artisticamente un errore che gli fece perdere la sua indipendenza e lo avviò al declino della sua stella.
In realtà gli inizi con la sopracitata casa di produzione lasciavano presumere che la sua stella sarebbe brillata per molto tempo ancora , infatti il primo film che girerà sotto il marchio MGM sarà il suo capolavoro in assoluto “The Cameraman”(1928).
I problemi si ebbero dopo, Keaton si rese conto che i metodi di lavoro a cui era abituato andavano sempre più in contrasto con la politica di lavoro degli studi, le cui continue interferenze minarono artisticamente il talento di Keaton che si vedeva relegato in film e in ruoli non alla sua altezza e qui veniamo al momento in cui si pensò alla possibilità di fare un film con il duo Laurel e Hardy.
Mentre Laurel e Hardy mietevano successi dietro successi, Keaton stava sprofondando sempre più nella frustrazione e nell’alcolismo.
L’arrivo del sonoro unito alla folle idea di farlo lavorare in coppia con il comico Jimmy Durante non gli giovarono per niente. Per di più i rapporti con i dirigenti della MGM si facevano sempre più tesi.
Fu l’uscita di un film drammatico a far nascere, paradossalmente, l’idea per quello che prometteva essere un film comico dall’alto potenziale.
Il film in questione è “Grand Hotel”(1932) ,nel cui cast si annoveravano nomi come quelli di Greta Garbo e John Barrymore, si rivelò il più grande successo di quell’anno.
Fatto curioso è che Keaton fu contattato per interpretare un ruolo drammatico nel suddetto film ma fu poi scartato.
Keaton stesso successivamente pensò a fare la parodia del film ,stravolgendo completamente le vicende drammatiche dell’originale.
L’ambientazione del film ideato da Keaton avrebbe dovuto essere il Mills Hotel, il ritrovo degli ubriaconi di New York, e Laurel e Hardy avrebbero dovuto esserne i co-protagonisti insieme a lui.
Insomma c’erano tutte le premesse per un divertente film comico, ma che purtroppo non si realizzò mai.
I rapporti già tesi col capo della MGM Louis B.Mayer, si inclinarono sempre di più , il tutto culminò con il licenziamento di Keaton, i cui motivi non hanno mai avuto una chiara versione.
Keaton stesso asserì che il licenziamento era motivato dal suo rifiuto di essere presente agli studi per accogliere alcuni visitatori, nonostante fosse un ordine del boss Mayer.
Altri sostengono che fosse causato dall’accusa mossa da una prostituta di averla violentata ad un party.
Sta di fatto che questo allontanamento portò alla mancata realizzazione del film e alla caduta della carriera di Keaton , il quale impiegherà anni per rimetterla in sesto ma senza arrivare ai fasti di quando era uno dei Re del cinema comico muto.
Questo progetto , seppur mancato, farà sì che l’amicizia tra Laurel , Hardy e Keaton si intensifichi sempre di più col tempo.
Sarà proprio Keaton , negli ultimi anni di vita di Stan Laurel a restargli accanto .
Molti lo ricordano , piangente al funerale di Stan esclamare :
“Stan era il migliore, più grande anche di Chaplin. Charlie era il numero due. E non lasciare che qualcuno dica il contrario!!!”
Personalmente vi dico che non verrò mai meno a questa “massima”.
16 Novembre 2024 alle 20:08
Complimenti davvero all’autore di questo articolo…chiaro e semplice nel linguaggio. Argomento molto interessante.
18 Novembre 2024 alle 7:58
Complimenti per l’argomento trattato ma soprattutto per la modalità in cui è stato scritto. Molto interessante e soprattutto avvincente!