Scritto (nell’anno 2000) da Antonio Costa Barbè per il Laurel & Hardy story

Ciò che state leggendo deve essere assolutamente confrontato con quanto Mauro Zambuto in persona mi ha detto, durante una "intervista" telefonica.

Nel 1986 Raiuno mandò in onda un programma in quindici puntate, curato da Giancarlo Governi -poi replicato in tempi più recenti- dedicato agli eternamente divertenti Stan Laurel e Oliver Hardy (Stanlio e Ollio, o anche Cric e Croc, come furono ribattezzati da noi).
Governi fece le cose per bene; si recò fra l’altro in America ad incontrare ed intervistare collaboratori e amici ancora viventi della celebre coppia: valga per tutti l’incontro con Hal Roach, produttore dei più grandi sucessi di L.e H. nel periodo MGM. Riuscì perfino a scovare, diventato ormai professore di fisica quantistica presso una importante università americana, uno dei primi doppiatori di Stan Laurel, Mauro Zambuto. Abbiamo detto UNO dei primi ( con Sordi ,che doppiò Ollio, come tutti sanno) : ma NON il primo.
E’ stato merito di Mauro Quargnolo , giornalista e collaboratore delle Cineteca del Friuli, se la vera storia delle voci italiane di Stanlio e Ollio è venuta alla luce. Ma è rimasta una storia conosciuta da pochissimi.
Il primo film parlato in italiano della coppia fu Muraglie (PARDON US), arrivato sugli schermi italiani nel novembre 1931.
E le voci? Quelle voci erano le stesse di Stan Laurel e Oliver Hardy, che si sforzavano di recitare in italiano! Muraglie, infatti fu girato a Hollywood negli studi di Hal Roach, in diverse versioni. A quel tempo il doppiaggio non era stato ancora inventato e, per non perdere i mercati stranieri, la cinematografia hollywoodiana si affaticava in molti modi. Dunque anche ‘Muraglie’ fu girato in molte versioni (spagnola, francese, tedesca ed anche italiana). Ogni scena veniva ripetuta più volte, ogni volta in una lingua diversa, e con attori di diversa area linguistica , tranne i due comici.
Stan Laurel e Oliver Hardy leggevano le battute su una grande lavagna posta sopra la macchina da presa ( il cosiddetto ‘gobbo’). Le battute, naturalmente erano scritte non secondo l’ortografia, ma secondo la fonetica (come noi scrivessimo lén invece di lane (strada) o ‘traebol’ invece di trouble (guaio).
Filippo Sacchi, critico cinematografico del Corriere della Sera, apprezzò l’idea e così ebbe a scrivere il 6 novembre 1931: “I produttori, volendocelo dare in versione italiana ( sottinteso: il film Muraglie) hanno avuto l’idea di far parlare Laurel e Hardy come potevano, cioè nell’italiano storpiato e imparaticcio di stranieri, i quali mastichino stentatamente la nostra lingua…” In realtà erano Stanlio ed Ollio a pronunciare, per forza di cose approssimativamente, la lingua italiana (così come quella francese: se ne ascolta un minuscolo spezzone/saggio in una puntata della trasmissione di Governi). Pare che il pubblico italiano, pur divertendosi alle trovate visive, sonore e canore del film (uno dei più grandi successi della stagione), si sbellicasse dalle risa ad ascoltare la pronuncia dei due attori. Nacque così, involontariamente, il loro marchio di fabbrica vocale.
Intanto era stato inventato ed aveva preso piede il doppiaggio. Si cominciò a doppiare dapprima a Hollywood, con attori italo-americani dalle voci e dall’accento incredibile, poi finalmente,a Roma.
La Metro Goldwyn Mayer fu la prima, e l’unica, grande casa americana a costruirvi un proprio stabilimento di doppiaggio. Il direttore generale della società in Italia, Fritz Curioni, lo inaugurò nei primi mesi del 1933.
Intanto giungeva alla Metro italiana la copia di ‘Fra Diavolo’ (The Devil’s Brothers): bisognava pensare a doppiarla, non dimenticando il successo riscosso dalle voci di Muraglie. Augusto Galli, che allora era il direttore artistico dello stabilimento romano della Mgm, dichiarò a Quargnolo che lo intervistava: “Il successo di Muraglie suggerì al commendator Fritz Curioni l’idea di doppiare, da allora in poi, Stanlio e Ollio con un forte accento anglo-americano.
Facemmo molti provini e finalmente scegliemmo due giovanotti che si trovavano a Roma per ragioni di studio”.
Eravamo nel 1932-’33: i prescelti furono Carlo Cassola (Stanlio) e Paolo Canali (Ollio).NON, quindi, Alberto Sordi ( che a quell’epoca aveva 13 anni ) e Mauro Zambuto. Dopo qualche anno Cassola e Canali, assorbiti dagli studi (erano entrambi iscritti all’università di Roma), lasciarono il doppiaggio . Ma le versioni della “storia che viene adesso” si confondono fra loro.
Alberto Sordi ha spesso dichiarato che partecipando già nel 35/36, ad un concorso indetto dalla MGM per le nuove voci dei comici, lo vinse e si trovò a doppiare i nuovi film ( a partire, sembra, da “I diavoli volanti”) con Mauro Zambuto.
Zambuto, per la verità, nella trasmissione di Governi ha ricordato di aver iniziato a doppiare Stanlio in ‘FRA DIAVOLO, ‘ con uno studente di cui non ricordo il nome’, e ha aggiunto che solo dopo si ritrovò in compagnia di Sordi.
Sembra poi certo che la MGM incaricasse i due di RIDOPPIARE ANCHE i film GIA ‘DOPPIATI dalla coppia Cassola/Canali: per quali motivi, non sapremmo….
(E ci sono anche moltissimi altri nomi che andrebbero almeno segnalati, che dopo di allora hanno raccolto l’eredità del doppiaggio di L&H: nelle varie riedizioni del dopoguerra e degli anni ’60, e televisive Giuseppe Locchi (Ollio) ed Elio Pandolfi (Stanlio), Sergio Tedesco e Renato Turi; chissà a chi appartenevano le voci dei caroselli animati di Stanlio e Ollio degli anni ’60!)
Cosicché oggi è arduo dire con esattezza a chi appartengano le voci italiane della coppia nei film delle videocassette normalmente in circolazione.
Per giunta, sembra che in nessuna delle cineteche italiane si riesca a reperire una copia di Muraglie con le voci originali di Laurel e Hardy.
Se si potesse collaborare per ricomporre il puzzle definitivamente, tutti gli appassionati serberebbero ineguagliabile gratitudine.

Scritto (nell’anno 2000) da Antonio Costa Barbè per il Laurel & Hardy story

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