Questa attrice degli anni trenta ha cominciato con i film prodotti da Hal Roach, ed è proprio con Laurel e Hardy nelle comiche del 1929 che ha ottenuto ruoli rilevanti: in Liberty è una donna che cerca di entrare nel taxi dove Stan e Ollie cercano di scambiarsi i pantaloni; in Bacon Grabbers è la moglie di Kennedy; in Double Whoopee, Stan gli strappa con la portiera la gonna. Curiosità: con questa scena il fidanzato della Harlow ha costretto Roach a sospendere il contratto previsto di cinque anni. In Brats (1930) si vede una sua fotografia e, sempre una sua fotografia, diventa la gag tormentone del film Beau Hunks (1931).


Nata Harlean Harlow Carpenter il 3 marzo 1911 a Kansas City nel Missouri, attrice statunitense.

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Ironica e seducente, è stata la sex symbol per eccellenza del cinema americano degli anni trenta. Nella sua carriera cinematografica, iniziata nel 1928, le sono accreditati quarantatré film, nella maggior parte dei quali, soprattutto nel primi anni, non accreditata.

Figlia di un dentista e di una intraprendente aspirante attrice, che si separò dal compagno poco tempo dopo la nascita della figlia, venne spinta dalla madre a debuttare sullo schermo. Il primo passo fu quello di cambiare il suo nome con quello della madre, che era registrata all’anagrafe come Jean Harlow. A soli diciotto anni si era già fatta notare come figurante in film di discreto livello e nel 1929 fece da partner a Stan e Laurel in alcune loro comiche.

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Nonostante il suo desiderio di farsi una famiglia e vivere in disparte, venne travolta ben presto dal successo cinematografico. Nel 1930 il produttore e aviatore milionario Howard Hughes la scritturò come protagonista della versione sonora del suo colossale film d’avventura “Hell’s Angels”, in cui la bionda attrice si mise in luce per una bellezza al contempo solare ed intrigante e per un fare disinvolto e seducente. Alla prima del film, la prima battuta che la giovane Harlow pronunciava, annunciando ad un aviatore di andare a mettersi “qualcosa di comodo”, fu quanto di più audace gli spettatori del sonoro potessero udire.

In seguito lavorò per i più importanti studios di Hollywood, alla Warner con James Cagney in “The Public Enemy”, alla Columbia, in “Platinum Blonde”, che divenne suo sinonimo.

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Man mano che il tempo passava andava conquistando il pubblico per una notevole quanto involontaria carica erotica che emanava con una sorprendente ingenuità. Il pubblico cominciò anche ad imitare lo “stile Harlow”, molte donne americane corsero a spendere i propri risparmi per ossigenarsi i capelli, mentre i produttori di scarpe con il tacco alto e di pellicce fecero affari d’oro grazie alle fotografie in cui l’attrice appariva vestita da gran sera. Nella vita privata e sul set rifiutava di indossare il reggiseno. Il suo fisico atletico, praticava numerosi sport, non fumava, né abusava di alcolici, aderiva perfettamente agli abiti eleganti, molti dei quali in lamé che le costumiste di Hollywood le confezionavano su misura. Nel 1929 accettò di farsi fotografare nuda da Edwin Bower Hesser nel Griffith Park di Los Angeles.

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Jean Harlow in Griffith Park by Edwin Bower Hesser, 1929

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Nel 1932 venne scritturata dalla MGM, lo stesso anno sposò uno dei più importanti produttori, Paul Bern, di ventidue anni più anziano di lei, che morì appena due mesi dopo le nozze, ucciso da un colpo di pistola alla nuca. La causa più probabile della morte è il suicidio. La potenza degli Studios arginò comunque lo scandalo, e, pur toccata profondamente dalla morte del marito, la giovanissima vedova si gettò a capofitto nel lavoro, recitando in una dozzina di film per la MGM, nei quali dimostrò di poter interpretare ruoli molto più significativi di quelli impersonati precedentemente. Il primo film memorabile con la MGM fu “Red Dust” di Victor Fleming, con Clark Gable, di cui fu amica e amante.

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Jean Harlow and Clark Gable in “Saratoga”, 1937

Alla metà degli anni trenta, al contrario di quella professionale, la sua storia personale attraversava momenti poco felici. Sua madre e il suo secondo marito, l’italo americano Marino Bello, che coltivava rapporti con la malavita, vivevano dei proventi della sua carriera e ne organizzavano puntigliosamente la vita privata. Nel 1934 si era risposata con Harold Rosson, un direttore della fotografia, molto più vecchio di lei. L’unione durò meno di un anno.

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Nell’ultimo periodo della sua vita fu legata all’attore William Powell. Ma durante le riprese di “Saratoga” di Jack Conway, si sentì male, si ritirò a casa della madre che non concesse a nessuno di vederla, incluso il fidanzato Powell. Dopo un mese si ripresentarono Clark Gable, William Powell, il dirigente della casa di produzione accompagnati da un ufficiale di polizia. Trasportata in ospedale entrò in coma e morì pochi giorni dopo, senza mai riprendere conoscenza, il 7 giugno 1937. La diagnosi fu nefrite acuta. Il suo corpo riposa nel Forest Lawn Memorial Park di Glendale in California.

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Il film in cui stava recitando venne terminato da Mary Dees, una controfigura inquadrata di spalle, mentre l’attrice Paula Winslow imitò la sua voce squillante nel doppiaggio.

Jean Harlow ha una stella sulla Hollywood Walk of Fame al 6938 di Hollywood Blvd.

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Fonte: https://mistergiuseppe.wordpress.com/2017/03/03/jean-harlow/

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